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mercoledì 24 febbraio 2016

Babbonline: anche i papà hanno un blog

Da quando sono mamma galleggio in una dimensione nuova fatta di preoccupazioni enormi (avrà mangiato? Starà mettendo i denti?) e di grandi divertimenti. In questo universo nuovo i soggetti che ruotano sono tanti: nonni, zii, maestri...e papà. Ebbene si anche loro vivono i nostri stessi microdrammi e grandi gioie e come noi hanno voglia di raccontare.

Per questo motivo ho "incontrato" virtualmente alcuni di questi papà chiedendo di raccontarsi e raccontarci la loro vita da genitori.

Oggi vi presento Babbonline, è toscano, papà di una bambina di quattro anni e attraverso le pagine del suo blog racconta la sua esperienza di padre fatta di quotidianità, pensieri, riflessioni, umorismo, progetti e sogni.
Babbonline ha anche un account Instagram molto interessante ed è proprio tramite questo account che oggi raccontiamo le sue storie.

I Viaggi

Musée océanographique de Monaco


Mi è sempre piaciuto viaggiare, prima di diventare padre ho visitato Paesi molto lontani come Perù e Thailandia. Con l'arrivo di nostra figlia abbiamo deciso di non abbandonare questo nostro interesse ma di adeguarlo alle nuove caratteristiche della famiglia. Siamo convinti che si possa viaggiare anche con i bambini piccoli, basta volerlo. Per loro è un'opportunità per fare tante esperienze nuove e per vedere cose diverse.Gli aneddoti di viaggio con i bambini possono essere tantissimi, basta affrontarli con lo spirito giusto.

La Biblioteca

Libri in biblioteca


Sin da piccola, ho cercato di trasmettere a mia figlia il mio amore per i libri. Un'occasione importante è frequentare la biblioteca. Di solito vengono organizzati tanti eventi per i bambini di tutte le età, come ad esempio le letture animate. Con la varietà di scelta che solo una biblioteca può garantire, è possibile scegliere libri sempre nuovi a distanza di settimane. Ricordo che la prima volta mia figlia si stupì che uscissimo dalla biblioteca con dei libri senza che ce li facessero pagare come in una normale libreria.

Disegnare e colorare

Un disegno per salutare l'estate


Credo molto nell'importanza di esprimersi attraverso il disegno e la pittura. Siamo abituati a dare ai bambini dei fogli con disegni stampati da colorare e ci piace vedere come colorano dentro le righe e senza lasciare spazi bianchi. Disegnare o dipingere su un foglio vuoto è una cosa completamente diversa. Permette al bambino di esprimere la propria creatività, di imparare a mettere nello spazio del foglio i diversi elementi. Soprattutto non ha dei disegni “perfetti” che non potranno che sminuire le creazioni di un bambino piccolo.

Il parchetto vicino casa

Un luogo dove giocare e socializzare


Vicino a casa abbiamo un parchetto dove posso dire che mia figlia sia cresciuta. Rappresenta tante cose insieme. Una valvola di sfogo a fine giornata, sia per lei che per me, per staccare dall'asilo e dal lavoro mettendoci una tuta per far un po' di movimento. Scoprire la natura con gli insetti, le piante e gli alberi. Ormai è un classico andare a scoprire le lumache dopo una giornata di pioggia. Imparare a fare piccoli esercizi come andare sull'altalena senza protezioni o muoversi in equilibrio sulla trave di legno. Uscire fuori, per una passeggiata o per giocare, anche quando è freddo o il tempo non è bello. Basta coprirsi. E non ultima, la possibilità di trovare altri bambini con i quali giocare e crescere insieme.

Divertimento

Il gioco contro il malumore


Personalmente sono convinto che un genitore possa conciliare aspetti giocosi con quelli di guida senza intaccare la propria autorevolezza. Probabilmente è più difficile ma permette di aprirsi ad un mondo di esperienze con i propri figli. L'importante è far capire ai bambini la differenza dei momenti. Ci sono momenti nei quali si può stare sul divano a fare la lotta ma altri nei quali ci sono regole da seguire e un “no” è un “no”. Credo che mia figlia capisca questa mia duplice veste senza particolari problemi. Sceglierne una a scapito di un'altra vorrebbe dire impoverire il rapporto tra genitore e figlio.


Trovate Babboline anche su Facebook e Twitter.

Se anche voi siete papà online commentate il post e racconteremo anche le vostre esperienze di papà 2.0.

martedì 30 giugno 2015

Un mondo pieno di fiocchetti

Ho realizzato questo tutorial per mostrarvi come realizzare dei fiocchetti usando la Envelope Punch Board. Io l'ho comprata qui e da quando ce l'ho non riesco a farne a meno. Spero che il tutorial vi piaccia!


martedì 4 giugno 2013

"Sonno dolce sonno"

Da quando sono mamma leggo con ancora più voracità i post di Elasti su D di Repubblica. La leggevo anche prima che il Gremlin irrompesse nella mia vita ma con una vena di ironia e sadismo vedendo quel mondo fatto di rinunce e di privazioni e di un amore immenso ma a me ancora sconosciuto come uno spettro lontano.
Quanto mi sbagliavo.



Vi ricopio il suo post sul sonno e sul lusso del sonno ormai perso.
"In questo momento sono le 5,30 di un martedì. No, non del pomeriggio. Del mattino. Forse non tutti sono tanto fortunati da sapere che, alle 5,30 di un mattino di primavera inoltrata, fuori, c'è una luce grigia e spettrale e che il silenzio punge le orecchie. Forse è tutta colpa del colore del cielo, fuori dalla mia finestra, e di questo assordante vuoto sonoro che sono qui, a scrivere, invece di fare quello che le gli altri fanno adesso, quando nessun trillo di sveglia ancora si è insinuato nel tepore placido delle loro albe.
C'era un tempo in cui dormire era la mia attività preferita. Prima del sesso, del cibo, del cinema, della compagnia degli amici, di un libro avvincente, di una gita in un posto bello, io mettevo il sonno, sfrenato, voluttuoso, inesauribile.
Riuscivo a dormire a comando a qualsiasi ora, fino a mezzogiorno la domenica mattina, in una pausa di lavoro o di studio alle quattro del pomeriggio, in macchina, in treno, in aereo, sotto la pioggia, al sole, sul mio letto, su un prato o sul marmo. Non aveva alcuna importanza perché ciò che veramente contava era l'abbandono inerme e fiducioso che mi regalava.Non si capacitava mia madre che alle sette era in piedi garrulla e arzilla, mentre io, tre ore dopo, ero ancora lì, tra le coltri, a pietire altri cinque minuti, non ci credevano i miei fidanzati e i miei amici, convinti erroneamente che il sonno fosse una fonte esauribile.
Poi incontrai mia suocera, strutturalmente insonne. "Anch'io ero come te", mi disse. "Dopo sono cambiata. Tutta colpa dei figli, delle notti di veglia, dei risvegli continui, di quella fase della vita in cui le persone e le cose a cui pensare sono troppe. E ti si rompe qualcosa dentro".
Tutta invidia la sua, pensai.
E arrivò il figlio numero uno che squarciò il silenzio delle mie notti, che impose nuovi ritmi, irregolari e a sorpresa, che mi mostrò la faccia del mondo, quando tutti dormono.
Appena lui uscì dal vortice di anarchia dei ritmi veglia-sonno dei lattanti e si assestò su binari più consoni agli esseri umani, arrivò il bambino numero due a mostrarmi che si può resistere con gli occhi aperti un tempo insospettabile e, insieme al fratello, a insegnarmi il gioco sadico dei risvegli notturni a scacchiera.
Infine arrivò il numero tre, a ricordarmi che al peggio non c'è mai limite e a dare la spallata definitiva al mio ormai precario equilibrio.
Mi illudevo che tutto fosse reversibile, che la suocera mentisse, che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Sbagliavo.
Ora che i miei figli hanno imparato a dormire, che potrei ogni tanto tornare a poltrire anche io, che la lussuria del tempo che fu potrebbe rifare capolino tra le lenzuola, almeno saltuariamente, io non sono più quella di un tempo.
E mi ritrovo alle 5,30 del mattino a picchiettare sulla tastiera di un computer o a fare la lista della spesa o a leggere il giornale del giorno prima. E mi sorprendo alle sette, arzilla e garrula, esattamente come mia madre, a scuotere quei tre, ancora svenuti, invidiandoli.
Tutta colpa della suocera, con quella preveggenza saggia e malaugurante. Tutta colpa di quei tre che mi hanno felicemente scombinato la vita e irrimediabilmente rovinato il sublime piacere del sonno. Tutta colpa degli anni che passano dicono, anche se mi rifiuto di crederci."
(via D)

venerdì 10 maggio 2013

Due chiacchiere nel Salotto di Licia

Chi l'avrebbe mai detto? Grazie a questo blog e grazie soprattutto a Valentina Bruno e al suo progetto nel quale collaboro Palermo Baby Planner sono stata intervistata da Licia Raimondi nella sua trasmissione "Il Salotto di Licia" come mamma blogger.

Da sinistra Licia Raimondi, Valentina Bruno, Maria Letizia Affronti, Francesca Marchioni
Licia è molto carina e gentile ed è all'ottavo mese di gravidanza (in questo momento) e ha una bellissima pancia. L'esperienza è stata molto gradevole e divertente e alla fine pare che tutto sommato sia andata bene

Io!

Voi che ne pensate?